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Resto al Sud 2.0: nuove opportunità per chi vuole avviare un’attività nel Mezzogiorno

  • Immagine del redattore: Studio Anchora
    Studio Anchora
  • 9 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Decreto Coesione ha introdotto il programma Resto al Sud 2.0, una misura di finanza agevolata pensata per sostenere l’avvio di nuove attività imprenditoriali e autonome nel Mezzogiorno, con particolare attenzione ai giovani under 35 in cerca di occupazione o in condizioni di vulnerabilità sociale.


L’obiettivo è promuovere la nascita di nuove imprese, creare occupazione e favorire lo sviluppo economico del Sud Italia attraverso contributi a fondo perduto e servizi di accompagnamento personalizzati.


Le regioni interessate da Resto al Sud 2.0 sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.



Contributi e agevolazioni previste da Resto al Sud 2.0


Il contributo è concesso sotto forma di voucher a fondo perduto, che copre fino al 100% delle spese di investimento:


  • fino a 40.000 euro per il Sud,

  • elevabili a 50.000 euro per progetti innovativi, digitali o sostenibili.



Inoltre, sono previsti ulteriori contributi a fondo perduto:


  • fino al 75% per programmi di investimento fino a 120.000 euro;

  • fino al 70% per programmi tra 120.000 e 200.000 euro.



I beneficiari di NASpI possono chiedere l’erogazione dell’indennità in un’unica soluzione e cumularla con Resto al Sud 2.0, creando così un capitale iniziale per l’avvio dell’impresa.



Attività ammissibili e spese finanziabili


Sono ammesse diverse forme giuridiche, tra cui:


  • lavoro autonomo con partita IVA,

  • imprese individuali, società di persone, SRL e cooperative,

  • studi professionali.



Non sono invece ammesse:


  • riaperture di attività cessate nei sei mesi precedenti con lo stesso codice ATECO;

  • spese per personale, materie prime, locazioni o consulenze legali/fiscali.



Sono invece ammissibili le consulenze tecniche erogate da enti del terzo settore fino al 30% del programma d’investimento.

Le spese devono essere sostenute entro 16 mesi (prorogabili a 20).



Servizi di tutoring e accompagnamento


Ogni progetto ammesso a Resto al Sud 2.0 beneficia di 5.000 euro in servizi di tutoring per:


  • la corretta gestione delle agevolazioni,

  • lo sviluppo delle competenze imprenditoriali e gestionali.



Gestione e presentazione delle domande


La gestione di Resto al Sud 2.0 è affidata a Invitalia, che si occupa di:


  • ricezione e istruttoria delle domande,

  • concessione ed erogazione dei contributi,

  • erogazione dei servizi di tutoraggio.



A supporto intervengono anche:


  • l’Ente Nazionale per il Microcredito, per la formazione e l’accompagnamento;

  • Sviluppo Lavoro Italia, per il raccordo con centri per l’impiego e Camere di Commercio.



La procedura è a sportello, quindi le domande saranno valutate in ordine cronologico fino a esaurimento fondi.



Come accedere a Resto al Sud 2.0 con il supporto giusto


Accedere a Resto al Sud 2.0 richiede una pianificazione attenta, un business plan ben strutturato e la conoscenza dei requisiti richiesti da Invitalia.


Studio Anchora affianca aspiranti imprenditori e giovani professionisti in tutte le fasi:


  • analisi dei requisiti di accesso,

  • redazione del business plan,

  • predisposizione della domanda e monitoraggio della procedura.



📌 Vuoi avviare un’attività in Puglia o nel Mezzogiorno con Resto al Sud 2.0?

Contattaci per una consulenza gratuita e scopri come trasformare la tua idea in impresa grazie agli incentivi del Decreto Coesione.

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